L’ostetricia è una specializzazione della medicina che si occupa dell’assistenza alla donna durante la gravidanza, il parto ed il puerperio. Essa studia le normali modificazioni che avvengono all’interno del corpo femminile durante i nove mesi della gravidanza, durante le fasi del parto e durante il puerperio, l’immediato periodo dopo il parto. Si occupa inoltre di tutte le condizioni patologiche che possono insorgere a carico della madre e del sistema feto- placentare.

L’ecografia in gravidanza è tra gli esami indispensabili per fare diagnosi di fisiologia o patologia su feto, placenta, liquido amniotico e consente, in casi selezionati, l’analisi Doppler dei vasi sanguigni del cordone ombelicale e dell’utero.

In una gravidanza fisiologica vengono generalmente consigliati tre esami cografici, uno per trimestre:

Ecografia Ostetricia 1° Trimestre

Generalmente viene eseguita tra l’ottava e la dodicesima settimana con le seguenti finalità:

  • Datare con precisione la gravidanza, osservando se la misura del feto corrisponda a quella prevista sulla base dell’ultima mestruazione. Tale valutazione riveste notevole importanza al fine di ottenere un riferimento su cui basare il giudizio riguardante la crescita nelle fasi successive
  • Stabilire il numero dei feti, altrimenti le gravidanze gemellari rimarrebbero facilmente misconosciute fino ad oltre la metà della gravidanza; in caso di gravidanza gemellare è inoltre possibile valutare il tipo di gemellarità in base al numero delle placente e dei sacchi gestazionali
  • Diagnosticare eventuali distacchi coriali od amnio-coriali (a volte si possono formare senza una sintomatologia di minaccia d’aborto) o diagnosticare un eventuale aborto interno (cioè con ritenzione asintomatica del feto), che è molto più frequente dell’aborto con espulsione del materiale non vitale e potrebbe restare misconosciuto per molte settimane
  • Diagnosticare alcune grossolane anomalie fetali già potenzialmente riconoscibili a quest’epoca (anencefalia, igroma cistico ecc.).

Translucenza nucale

Una particolare valutazione che è possibile effettuare nel I trimestre consiste nella misurazione della cosiddetta “traslucenza nucale”, cioè lo spessore dei tessuti molli che rivestono la nuca del feto. Alcuni Autori hanno infatti riscontrato una correlazione tra l’ispessimento di tali tessuti (> a 2,5 mm) e l’incidenza di cromosomopatie (come la sindrome di Down).

Ecografia del secondo trimestre o ecografia morfologica

È l’esame che, oltre alla biometria (misurazione delle parti corporee fetali), si incentra sulla disamina accurata della morfologia del feto e dei suoi annessi (placenta e funicolo), cioè prevede la valutazione di tutti gli organi ecograficamente studiabili al fine di rilevarne eventuali anomalie (malformazioni).

L’epoca gestazionale ideale per eseguire questa ecografia è tra le 20 e le 22 settimane.

Vi sono donne sulle quali l’ecografia riesce meglio e donne sulle quali l’ecografia riesce peggio (con una visualizzazione più scadente) a seconda dell’”ecogenicità” dei tessuti incontrati dagli ultrasuoni in andata e ritorno dalla sonda ecografica verso il feto. Ad esempio il tessuto adiposo sottocutaneo e intrapelvico rappresenta un fattore a volte nettamente limitante la buona visualizzazione delle strutture da indagare. La cattiva ecogenicità tessutale può essere compensata, almeno in parte, da dimensioni fetali maggiori, dove anche una settimana in più può essere rilevante nel migliorare la riuscita dell’esame.

Ecografia del terzo trimestre

Viene eseguita solitamente fra 30 e 34 settimane di età gestazionale. L’importanza di questa ecografia risiede in primo luogo nella biometria fetale. Come già detto in precedenza, le misure dei fondamentali parametri (diametro biparietale, circonferenza cranica, circonferenza addominale, femore) vengono messe a confronto con quelle rilevate nel II trimestre al fine di escludere una patologia dell’accrescimento fetale, sia nel senso di un ritardo (iposviluppo) sia nel senso di un eccesso (macrosomia).

Doppler velocimetria o flussimetria materno fetale

È una metodica non di routine (ma da riservare ai casi a rischio) che permette di valutare le qualità di flusso ematico nei vasi sanguigni. Il vaso da studiare viene “campionato” da un fascio ultrasonico che viene rielaborato graficamente sul monitor in forma d’onda che rappresenta la velocità del sangue nel tempo nel punto vascolare studiato. Applicando tale metodica ai vasi fetali, ai vasi del cordone ombelicale e alle arterie uterine materne è possibile rendersi conto se ad un difetto di accrescimento fetale si associ una compromissione dell’emodinamica (e quindi dell’ossigenazione) a causa di aumentate resistenze al flusso ematico verso il feto.

Amniocentesi non invasiva

Indica dunque il sesso del bambino e permette l’eventuale diagnosi di malattie ereditarie correlate al sesso. Scopre anomalie cromosomiche altrimenti insospettabili. Permette il dosaggio di sostanze come le alfa-feto-proteine e I’acetil-colinesterasi che può indicare un’anomalia digestiva o neurologica. Evidenzia la mancanza di determinati enzimi, malattie dovute ad un gene anomalo (grazie alla coltura di cellule fetali).

Viene praticata, normalmente, tra la 16ma e 18ma settimana di amenorrea, in certi casi anteriormente. E’ un’iniezione nella zona dell’addome, tra l’ombelico ed il pube, effettuata con un ago talmente sottile, da rendere inutile l’anestesia. II prelievo avviene sotto controllo ecografico, per seguire il percorso dell’ago, la penetrazione della sacca placentare in un punto ben lontano dal bambino. La durata è di un minuto o due.

L’intervento, poco doloroso, è di breve durata. La sonda ecografica (1) permette di controllare il percorso dell’ago (2) che attraversa il muscolo uterino (3) prima di essere delicatamente introdotto nella sacca delle acque (4) lontano dal bambino. Alla Praxis Ds questo esame viene effettuato da ginecologi esperti che, con l’ausilio di un abile ecografista, tendono a minimizzare i rischi legati all’amniocentesi che si aggirano intorno allo 0.8 poiché tali rischi sono fortemente operatore dipendente. Il Centro Praxis Ds possiede i requisiti idonei stabiliti dalla legge ( DM 22 luglio 1996; 18 luglio 1996, n. 382 “Disposizioni urgenti nel settore sanitario” ovvero dal D.P.R. 14 gennaio 1997). Infatti oggi, non è più consentita l’esecuzione di procedure di Diagnosi Prenatale Invasiva in studi medici, ambulatori o poliambulatori medico-specialistici che non rispondano ai requisiti previsti per l’ambulatorio chirurgico. Attenzione pertanto a non eseguire tale esame in studi medici o semplici ambulatori specialistici. Tale pratica è illegale.

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